
Ogni piccola comunità, anche Tornavento ha bisogno di certe strutture che assicurino alle persone acqua, pane, mobilità, assistenza, espressioni di culto, istruzione, svago, … sepoltura dei morti.
all’angolo della via De Amicis, stava nel 1910 l’osteria di Carlo Lattuada, allora o poco dopo denominata Trattoria dell’Altipiano, edificio già esistente nel 1856. La trattoria era un punto di sosta per i carrettieri per rifocillarsi.
Con il passare degli anni l’attività è stata passata di man in mano fino a noi.
Infatti si hanno vaghe notizie di Tornavento a partire dal 1150: in quel anno ha inizio la costruzione il canale detto Panperduto: l’ambizioso progetto mira a collegare il Lago Maggiore con Milano ma si rivelerà inutile e verrà abbandonato (ecco la spiegazione del nome Panperduto, ossia fatiche al vento).
Alcuni tratti di questo canale sono ancora visibili nella brughiera circostante il paese.
Abbandonato il progetto del Panperduto, nel 1177 si parte a scavare il Ticinello, un canale che partendo dallo Sperone, sfrutta l’acqua del Ticino per l’irrigazione dei campi. In seguito verrà utilizzato unicamente per la navigazione e cambierà anche nome: sarà il Naviglio Grande. Si hanno notizie di barche che navigano gia a partire dal 1198. Nel 1269 verrà poi prolungato fino a Milano e Pavia, giusto in tempo per essere utilizzato per il trasporto del marmo da Condoglia per la costruzione del Duomo.
Nella seconda metà del ‘200 si hanno notizie di uomini di Tornavento che trattano affari in quel di Lonate e nel 1275 Tornavento inizia già ad entrare nella storia italiana: durante la lotta tra Guelfi e Ghibellini, questi ultimi, riuscirono a privare Milano dell’acqua abbattendo gli argini del Naviglio proprio a Tornavento.
Il nome del paese appare esplicitamente in alcune pergamene del 1353 che parla della località Pobiedo (pioppeto) in loci Tornavento e di un non meglio precisato Fontanile de Tornavento.
Si hanno notizie di un Porto sul Ticino a partire dal 1421: in realtà si trattava di un traghetto atto a trasportare da una riva all’altra del fiume, merci e persone (nell’immagine a sinistra un disegno seicentesco del Porto). Nel 1450 la gestione del Porto viene assegnata da Francesco Sforza a Lonate.
Nel 1464 entra in funzione il mulino di Tinella.
Nel XVI secolo Tornavento diventa anch’esso un feudo, ma i “padroni” cambiano con una velocità impressionante: nel 1538 vi sono i Maggi, nel 1570 gli Arconti, nel 1605 gli Alessandri e nel 1640 i Della Croce.
Nel 1636 Tornavento diviene il campo di battaglia per la più sanguinosa delle battaglie della Guerra dei Trent’Anni.
Nel 1644 il paese è definito una “capsina” (nell’immagine a destra il territorio di Tornavento con Tinella in una mappa del 1759).
Il Catasto di Maria Teresa realizzato tra il 1722 e il 1753 dà un idea precisa di Tornavento: poche case e orti di proprietà dei Della Croce e dei Parravicino, oltre che del monastero di S.Agata di Lonate.
A partire dal 1793 Tornavento diviene ufficialmente “vicecura” della parrocchia di Lonate.
Il famoso filosofo e scrittore politico Melchiorre Gioia, nel 1803, parla del Comune di Tornavento con Tinella, abitato da circa 117 persone.
L’epidemia di colera asiatico del 1836 causerà un solo morto a Tornavento.
In una statistica del 1848, invece, risulta che a Tornavento vivono 325 persone, che vi è un’ostetrica e un dottore (ambedue comuni anche a Lonate e S.Antonino): la prima, di nome Pasqualina Pozzi, percepiva come onorario £ 300, mentre il secondo è un certo Giovanni Canotto; il suo compenso è di £ 2500. Vi è anche una ricevitoria sussidiaria: la Regia Casa della Camera.
Il Catasto del 1856 ci dà un’idea precisa e dettagliata del territorio di Tornavento con Tinella. Qui sotto è riportata la mappa.
Nel 1858 la “Via ferrata di rimorchi delle barche” meglio nota come “Ipposidra” o “Ferrovia delle barche”, inizia la sua attività tra Tornavento e Sesto Calende. Purtroppo fallirà nel 1871, a causa dell’opposizione dei barcaioli ma anche per via dell’apertura della ferrovia Milano-Gallarate-Sesto. Nonostante quest’ultima innovazione, il collegamento via Naviglio con Milano resterà assicurato ancora per molto tempo.
Nel 1861 Tornavento conta 259 abitanti.
Con Regio decreto del 1869 Tornavento, insieme con S.Antonino, viene unito a Lonate: nasce il comune di “Lonate Pozzolo e Uniti”.
Nel 1870 viene costruito il cimitero, ampliato successivamente nel 1920, nel 1993 e nel 2001.
Dal 1875 al 1877, il sindaco dei tre paesi è un tornaventese: il nobiluomo Don Ippolito Parravicino, il maggiore proprietario terriero. Rinuncerà in seguito all’elezione a consigliere provinciale; nel 1895, però, figura nel consiglio comunale ed è il consigliere con il più alto capitale in beni immobili!
Nel 1876, sulle rive della Roggia Molinara viene costruito lo stabilimento della ditta Gagliardi, usato come impianto di cardatura del cotone. In quello stesso anno, da documenti redatti da alcuni fabbricieri della parrocchia di Lonate, sappiamo che Tornavento contava circa 400 anime. Questo numero, con molta probabilità, è stato gonfiato per ottenere dall’Amministrazione del Culto, del denaro per non far morire di fame il cappellano di S.Eugenio
Tra il 1881 e il 1884 viene realizzato lungo l’asse dell’antico Panperduto, il progetto di un canale presentato vant’anni prima dagli ingegneri Meraviglia e Villoresi.
Nel 1885 figurano 2 pozzi privati e uno pubblico e sempre in quell’anno si ha notizia di una tessitura di cotone nei pressi della Cà della Camera: una tessitura di 200 telai meccanici mossi dalla forza di un mulino.
Nel 1887 il Ponte di Ferro sul Ticino è pronto (nell’immagine sopra a sinistra il ponte in costruzione) e nel 1898 viene aperta la strada Busto-Oleggio. Il Porto (qui sopra a destra in una fotografia di fine ‘800) sparisce definitivamente.
In quegli stessi anni si sviluppa il progetto della ferrovia, con passaggio dei treni sopra il ponte sul Ticino. Il progetto fallisce definitivamente nel 1912.
Anno 1900: Tornavento diventa parrocchia autonoma staccata da Lonate Pozzolo.
Del 1901 è la costruzione della centrale Termoelettrica di Tornavento.
Nel 1904 viene costruito il Canale Industriale (nella foto sotto i lavori) che fornisce l’acqua per le centrali idroelettriche di Turbigo e Vizzola Ticino. La derivazione dal Ticino viene costruita in località Castellana, nei pressi dell’antica cascina.
Nello stesso anno, alla Cascinetta, al posto di una preesistente filatura di lana i Parravicino e alcuni industriali bustocchi aprono il “Tubettificio di Tornavento Formenti e Gorla”, azienda di supporto all’industria tessile per la confezione di rocche e spole.
Nel 1910 si sa che in paese vi è una sola aula scolastica ma non si sa assolutamente dove si trovi.
Nel 1911, invece, si hanno le prime manifestazioni su velocipede lungo la pista ciclabile sulle rive del Ticino, organizzate dal Veloclub Ticino.
Nel 1912 l’ingegner Giulio Parravicino, insieme all’ingegner Piatti, presenta il progetto per l’irrigazione dell’Alto Milanese: i progettisti pensavano di prelevare le acque dal canale Villoresi sotto la Cascina Maggia. Il progetto fallì prima ancora di essere realizzato a causa delle gravose spese da affrontare.
L’uragano della II Guerra Mondiale non risparmia neppure il paesello: nel 1944 una bomba distrugge la sponda destra del Canale Industriale che allaga i campi circostanti e l’attiguo Hotel della Rosa. Nello stesso periodo sono fucilati alcuni partigiani lonatesi: tra di essi un tornaventese, un certo Domenico Lanceni.
Terminata la guerra inizia il processo di mutamento che porterà Tornavento dall’agricoltura a mezzadria all’industria, con lo sviluppo delle cave di sabbia, con l’aeroporto della Malpensa e con alcuni artigiani che impiantano i loro laboratori nel paese.
A partire dagli anni ’70 iniziano le prime manifestazioni di protesta contro il progetto della “Grande Malpensa”, più tardi rinominata “Malpensa 2000”.
A partire dagli anni ’90, invece, si ha una seconda immigrazione dovuta alla costruzione di nuove residenze.
Dal 1 gennaio 1995 la parrocchia di S.Eugenio in Tornavento viene unita con quella di S.Ambrogio in Lonate Pozzolo: da allora formano una “Unità Pastorale”.
Nel 1997 viene definitivamente chiusa la scuola elementare “De Amicis”: da allora i bambini si recano con un pullman alle scuole di Lonate.
Nel 1998 viene inaugurata, dopo i lavori di riqualificazione, la piazza Parravicino, polo attrattivo del paese.
Nel 2002, nei locali della vecchia scuola elementare, viene portata la sede della fanfara dei bersaglieri “Tramonti e Crosta” di Lonate Pozzolo.
Tutto il resto è storia dei giorni nostri e in paese c’è ancora chi ve la può raccontare.
Infatti si hanno vaghe notizie di Tornavento a partire dal 1150: in quel anno ha inizio la costruzione il canale detto Panperduto: l’ambizioso progetto mira a collegare il Lago Maggiore con Milano ma si rivelerà inutile e verrà abbandonato (ecco la spiegazione del nome Panperduto, ossia fatiche al vento). Alcuni tratti di questo canale sono ancora visibili nella brughiera circostante il paese.
Abbandonato il progetto del Panperduto, nel 1177 si parte a scavare il Ticinello, un canale che partendo dallo Sperone, sfrutta l’acqua del Ticino per l’irrigazione dei campi. In seguito verrà utilizzato unicamente per la navigazione e cambierà anche nome: sarà il Naviglio Grande. Si hanno notizie di barche che navigano gia a partire dal 1198. Nel 1269 verrà poi prolungato fino a Milano e Pavia, giusto in tempo per essere utilizzato per il trasporto del marmo da Condoglia per la costruzione del Duomo.
Nella seconda metà del ‘200 si hanno notizie di uomini di Tornavento che trattano affari in quel di Lonate e nel 1275 Tornavento inizia già ad entrare nella storia italiana: durante la lotta tra Guelfi e Ghibellini, questi ultimi, riuscirono a privare Milano dell’acqua abbattendo gli argini del Naviglio proprio a Tornavento.
Il nome del paese appare esplicitamente in alcune pergamene del 1353 che parla della località Pobiedo (pioppeto) in loci Tornavento e di un non meglio precisato Fontanile de Tornavento.
Si hanno notizie di un Porto sul Ticino a partire dal 1421: in realtà si trattava di un traghetto atto a trasportare da una riva all’altra del fiume, merci e persone (nell’immagine a sinistra un disegno seicentesco del Porto). Nel 1450 la gestione del Porto viene assegnata da Francesco Sforza a Lonate.
Nel 1464 entra in funzione il mulino di Tinella.
Nel XVI secolo Tornavento diventa anch’esso un feudo, ma i “padroni” cambiano con una velocità impressionante: nel 1538 vi sono i Maggi, nel 1570 gli Arconti, nel 1605 gli Alessandri e nel 1640 i Della Croce.
Nel 1636 Tornavento diviene il campo di battaglia per la più sanguinosa delle battaglie della Guerra dei Trent’Anni.
Nel 1644 il paese è definito una “capsina” (nell’immagine a destra il territorio di Tornavento con Tinella in una mappa del 1759).
Il Catasto di Maria Teresa realizzato tra il 1722 e il 1753 dà un idea precisa di Tornavento: poche case e orti di proprietà dei Della Croce e dei Parravicino, oltre che del monastero di S.Agata di Lonate.
A partire dal 1793 Tornavento diviene ufficialmente “vicecura” della parrocchia di Lonate.
Il famoso filosofo e scrittore politico Melchiorre Gioia, nel 1803, parla del Comune di Tornavento con Tinella, abitato da circa 117 persone.
L’epidemia di colera asiatico del 1836 causerà un solo morto a Tornavento.
In una statistica del 1848, invece, risulta che a Tornavento vivono 325 persone, che vi è un’ostetrica e un dottore (ambedue comuni anche a Lonate e S.Antonino): la prima, di nome Pasqualina Pozzi, percepiva come onorario £ 300, mentre il secondo è un certo Giovanni Canotto; il suo compenso è di £ 2500. Vi è anche una ricevitoria sussidiaria: la Regia Casa della Camera.
Il Catasto del 1856 ci dà un’idea precisa e dettagliata del territorio di Tornavento con Tinella. Qui sotto è riportata la mappa.
Nel 1858 la “Via ferrata di rimorchi delle barche” meglio nota come “Ipposidra” o “Ferrovia delle barche”, inizia la sua attività tra Tornavento e Sesto Calende. Purtroppo fallirà nel 1871, a causa dell’opposizione dei barcaioli ma anche per via dell’apertura della ferrovia Milano-Gallarate-Sesto. Nonostante quest’ultima innovazione, il collegamento via Naviglio con Milano resterà assicurato ancora per molto tempo.
Nel 1861 Tornavento conta 259 abitanti.
Con Regio decreto del 1869 Tornavento, insieme con S.Antonino, viene unito a Lonate: nasce il comune di “Lonate Pozzolo e Uniti”.
Nel 1870 viene costruito il cimitero, ampliato successivamente nel 1920, nel 1993 e nel 2001.
Dal 1875 al 1877, il sindaco dei tre paesi è un tornaventese: il nobiluomo Don Ippolito Parravicino, il maggiore proprietario terriero. Rinuncerà in seguito all’elezione a consigliere provinciale; nel 1895, però, figura nel consiglio comunale ed è il consigliere con il più alto capitale in beni immobili.
Nel 1876, sulle rive della Roggia Molinara viene costruito lo stabilimento della ditta Gagliardi, usato come impianto di cardatura del cotone. In quello stesso anno, da documenti redatti da alcuni fabbricieri della parrocchia di Lonate, sappiamo che Tornavento contava circa 400 anime. Questo numero, con molta probabilità, è stato gonfiato per ottenere dall’Amministrazione del Culto, del denaro per non far morire di fame il cappellano di S.Eugenio.
Tra il 1881 e il 1884 viene realizzato lungo l’asse dell’antico Panperduto, il progetto di un canale presentato vant’anni prima dagli ingegneri Meraviglia e Villoresi.
Nel 1885 figurano 2 pozzi privati e uno pubblico e sempre in quell’anno si ha notizia di una tessitura di cotone nei pressi della Cà della Camera: una tessitura di 200 telai meccanici mossi dalla forza di un mulino.
Nel 1887 il Ponte di Ferro sul Ticino è pronto (nell’immagine sopra a sinistra il ponte in costruzione) e nel 1898 viene aperta la strada Busto-Oleggio. Il Porto (qui sopra a destra in una fotografia di fine ‘800) sparisce definitivamente.
In quegli stessi anni si sviluppa il progetto della ferrovia, con passaggio dei treni sopra il ponte sul Ticino.
Il progetto fallisce definitivamente nel 1912.
Anno 1900: Tornavento diventa parrocchia autonoma staccata da Lonate Pozzolo.
Del 1901 è la costruzione della centrale Termoelettrica di Tornavento
Nel 1904 viene costruito il Canale Industriale (nella foto sotto i lavori) che fornisce l’acqua per le centrali idroelettriche di Turbigo e Vizzola Ticino. La derivazione dal Ticino viene costruita in località Castellana, nei pressi dell’antica cascina.
Nello stesso anno, alla Cascinetta, al posto di una preesistente filatura di lana i Parravicino e alcuni industriali bustocchi aprono il “Tubettificio di Tornavento Formenti e Gorla”, azienda di supporto all’industria tessile per la confezione di rocche e spole.
Nel 1910 si sa che in paese vi è una sola aula scolastica ma non si sa assolutamente dove si trovi.
Nel 1911, invece, si hanno le prime manifestazioni su velocipede lungo la pista ciclabile sulle rive del Ticino, organizzate dal Veloclub Ticino.
Nel 1912 l’ingegner Giulio Parravicino, insieme all’ingegner Piatti, presenta il progetto per l’irrigazione dell’Alto Milanese: i progettisti pensavano di prelevare le acque dal canale Villoresi sotto la Cascina Maggia. Il progetto fallì prima ancora di essere realizzato a causa delle gravose spese da affrontare.
L’uragano della II Guerra Mondiale non risparmia neppure il paesello: nel 1944 una bomba distrugge la sponda destra del Canale Industriale che allaga i campi circostanti e l’attiguo Hotel della Rosa. Nello stesso periodo sono fucilati alcuni partigiani lonatesi: tra di essi un tornaventese, un certo Domenico Lanceni.
Terminata la guerra inizia il processo di mutamento che porterà Tornavento dall’agricoltura a mezzadria all’industria, con lo sviluppo delle cave di sabbia, con l’aeroporto della Malpensa e con alcuni artigiani che impiantano i loro laboratori nel paese.
A partire dagli anni ’70 iniziano le prime manifestazioni di protesta contro il progetto della “Grande Malpensa”, più tardi rinominata “Malpensa 2000”.
A partire dagli anni ’90, invece, si ha una seconda immigrazione dovuta alla costruzione di nuove residenze.
Dal 1 gennaio 1995 la parrocchia di S.Eugenio in Tornavento viene unita con quella di S.Ambrogio in Lonate Pozzolo: da allora formano una “Unità Pastorale”.
Nel 1997 viene definitivamente chiusa la scuola elementare “De Amicis”: da allora i bambini si recano con un pullman alle scuole di Lonate.
Nel 1998 viene inaugurata, dopo i lavori di riqualificazione, la piazza Parravicino, polo attrattivo del paese.
Nel 2002, nei locali della vecchia scuola elementare, viene portata la sede della fanfara dei bersaglieri “Tramonti e Crosta” di Lonate Pozzolo.
Tutto il resto è storia dei giorni nostri e in paese c’è ancora chi ve la può raccontare.